Porte a scomparsa

Recupero delle porte a scomparsa

Recupero delle porte a scomparsa: scopriamo insieme come rimuovere un controtelaio senza danneggiarlo per riutilizzarlo in altri luoghi

di Redazione

08 settembre 2013

controtelaio da muratura e cartongesso, Scrigno

Riciclo ovunque, anche in architettura

La porta a comparsa è oggi una delle più utilizzate in sostituzione delle vecchie classiche porte a battente. Le porte a scomparsa richiedono un controtelaio che deve essere murato nella struttura per fare in modo che la porta possa scorrere al suo interno. Una volta posizionato deve essere finito con l’intonaco e la finitura murale più adeguata alle nostre esigenze. È importante per questo elemento sceglier materiali di prima qualità che ci permettano un’ottima posa e una buona fruizione nel corso del tempo, affinchè la porta vi possa scorrere all’interno in maniera adeguata senza problemi o intoppi. Inoltre, impiegando materiali di prima qualità nel caso decidessimo di cambiare disposizione interna oppure spostarci potremo con cura rimuovere il controtelaio e opportunamente riutilizzarlo: il recupero delle porte a scomparsa può sembrare una pratica impossibile ma con cure e attenzioni adeguate risulterà semplice e fattibile. In foto: controtelaio da muratura e cartongesso, Scrigno

Come fare per rimuovere un controtelaio dalla muratura

È importante avere al proprio fianco tecnici di primo livello per effettuare opere di questo tipo, con grande soddisfazione e intento di riciclo. Nel caso in cui si parli di controtelaio rivestito da intonaco di dimensioni classiche, sarà fondamentale iniziare a rimuovere lo strato superficiale d’intonaco dal cassone partendo dalla parte centrale dello stesso e spostandosi gradualmente verso la periferia, assicurandosi di bloccare in basso con due tavole la parte più bassa del controtelaio. Una volta finita questa prima parte di pulitura, passeremo alla seconda che consiste nello staccare dalla muratura laterale il cassone. A questo punto, possiamo rimuovere l’intero controtelaio, per il recupero delle porte a scomparsa. Nel caso in cui il nostro controtelaio sia di dimensioni superiori a quelle classiche standard, sarebbe opportuno irrigidire la struttura per evitare distorsioni o schiacciamenti della stessa, conseguendone un impossibile riutilizzo. La soluzione in questo caso consiste nel creare fasce verticali d’intonaco che sarà rimosso in modo alternato, una si e una no per evitare che si danneggi. Questo sistema è ottimale per luci che vanno dai 120 ai 240 cm, in modo da effettuare la rimozione senza indebolire la struttura. In foto: controtelaio per abitazione privata, Arch. d'interni progettista Grilli Valentina

Il riposizionamento e il guadagno ottenuto

Ora che siamo riusciti accuratamente a rimuovere i nostri controtelai potremo procedere all’imballaggio: preventivamente, però possiamo dare una bella pulita con una pistola ad aria compressa per rimuovere l’eccesso di sporco e polvere che vi si è posata. Per assicurarci che arrivino sani e salvi nel nuovo luogo di posa ricordiamoci che non sono più caratterizzati da distanziatori e da protezioni come al momento dell’acquisto, quindi sarebbe ottimale inserirli nuovamente: potremo realizzarli con piccole assi di legno in modo da irrigidire e aiutarci anche nello spostamento. La convenienza in tutto questo sta nel fatto che in questo modo potremo riutilizzare porta e controtelaio senza dover riacquistare tutto e soprattutto non produrremo scarti e immondizia che si sommerà a tutta l’esistente. In foto: Essential scorrevole da interni Scrigno

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