Cose da sapere sulle porte blindate

Quali sono le detrazioni 2021 per le porte blindate

Chi acquista una porta blindata può recuperare parte della spesa grazie ad alcune agevolazioni fiscali. Ecco tutte le informazioni.

di Redazione

25 febbraio 2021

Porta blindata EGIDA 300C Gardesa

Cos’è il Bonus sicurezza

Anche per il 2021, chi acquista una porta blindata può usufruire di interessanti agevolazioni fiscali. Vediamo le varie possibilità. Innanzi tutto si può richiedere il Bonus sicurezza; viene definito così per comodità, ma in realtà si tratta del Bonus ristrutturazioni edilizie. Spieghiamo meglio.

Fra i lavori sulle singoli unità immobiliari per cui spetta il Bonus ristrutturazioni rientrano quelli riconducibili a misure specifiche per “prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi”. L’Agenzia delle Entrate ha stilato un elenco dettagliato, nel quale troviamo – appunto – le porte blindate; lo sgravio è concesso per quelle interne di nuova installazione e per quelle esterne che vengano installate ex novo o sostituiscano altre aventi sagoma o colori diversi.

La detrazione dall’Irpef è pari al 50 per cento delle spese sostenute, per un tetto massimo di 96.000 euro. Viene ripartita in dieci quote annuali di eguale importo. I beneficiari di questa misura possono anche optare per uno sconto sul corrispettivo dovuto, “fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso”, oppure per la cessione di un credito di imposta di pari ammontare. In quest’ultimo caso è inoltre possibile cedere il credito ad altri soggetti, per esempio la banca o un intermediatore finanziario.

Sono ideali per ville e case indipendenti, ma anche per appartamenti in condominio le porte blindate Titano di Bertolotto. Monolamiera, presentano la classe 4 antieffrazione e vengono proposte in tre diversi allestimenti: Titano, Titano CS, provvista anche di serratura di servizio, Titano CS PLUS, con serratura di servizio supplementare a triplice azione di chiusura. Internamente il pannello della blindata si può personalizzare con i vari modelli di porte interne a catalogo.

L’agevolazione per il risparmio energetico

Se la porta blindata è caratterizzata da un elevato grado di isolamento termico, e comporta quindi un miglioramento relativo all’efficienza energetica, è possibile richiedere il cosiddetto Ecobonus. L’importante è che il manufatto possieda la necessaria certificazione, anche perché il valore di trasmittanza termica deve risultare inferiore oppure uguale al valore di trasmittanza limite riportato nella tabella 2 del Decreto Ministeriale del 26 gennaio 2010.

L’immobile cui la porta è destinata, inoltre, dev’essere già esistente, cioè accatastato oppure con richiesta di accatastamento in corso. Altro requisito imprescindibile: occorre che la porta sostituisca un’altra (non può quindi trattarsi di una nuova installazione) e delimiti un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati. Per farla ancora più semplice: in casa dev’esserci un impianto di riscaldamento.

Anche in questo caso l’agevolazione consiste in una detrazione Irpef del 50 per cento divisa in dieci rate annuali e uguali, però il tetto massimo è di 60.000 euro. Ritroviamo, come alternative, il contributo e la cessione del credito d’imposta. Il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus non sono cumulabili.

In foto un altro modello firmato Gardesa, questa volta a un’anta. Appartiene alla colleizone di porte blindate Florence ed è caratterizzata dal pannello Grigio Galassia. Altri segni particolari: sistema di cerniere a scomparsa e stipite a filo muro.

Chi può usufruire delle agevolazioni

Possono usufruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di porte blindate tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, che siano residenti o meno nel territorio dello Stato. Andando più nel dettaglio, hanno la facoltà di chiedere il Bonus ristrutturazioni oppure l’Ecobonus:

  • I proprietari e i nudi proprietari dell’immobile.
  • I titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
  • I locatari o comodatari.
  • I soci di cooperative divise e indivise.
  • Gli imprenditori individuali (per gli immobili che non siano beni strumentali o merce) e i soggetti che producono redditi in forma associata.
  • Il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, a patto che sostenga le spese e sia l’intestatario sia delle fatture che dei bonifici.


Si aggiungono il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge, il componente dell’unione civile ai sensi della legge n. 76/2016 e il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi e neppure titolare di un contratto di comodato.

Tra le proposte Gardesa ecco la porta di sicurezza Futura con pannello PS4 Grigio Boreale. Certificata in classe antieffrazione 3, è una porta blindata dotata di serratura elettro-meccanica. Il massimo della praticità.

Le regole da seguire

Per poter fare richiesta di queste agevolazioni è necessario pagare la porta blindata tramite bonifico oppure con la carta di debito o credito. Si perde qualsiasi possibilità, di contro, utilizzando assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Via libera invece nel caso in cui si ricorra a un finanziamento a rate, purché la società che lo eroga poi versi corrispettivo con le suddette modalità.

Doveroso è inoltre conservare l’attestazione del pagamento (la ricevuta del bonifico oppure la ricevuta di avvenuta transazione) e le fatture; gli scontrini che riportano il codice fiscale dell’acquirente nonché le indicazioni della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, equivalgono alle fatture.

In foto due porte blindate Gardesa in classe 3 ad anta singola: entrambe appartengono alla collezione G300C, quella di destra è caratterizzata dal pannello Lugano e quella di sinistra dal pannello Madera. La sicurezza va di pari passo con un’estetica raffinata e originale.

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