Cos’è il Bonus sicurezza
Anche per il 2021, chi acquista una porta blindata può usufruire di interessanti agevolazioni fiscali. Vediamo le varie possibilità. Innanzi tutto si può richiedere il Bonus sicurezza; viene definito così per comodità, ma in realtà si tratta del Bonus ristrutturazioni edilizie. Spieghiamo meglio.
Fra i lavori sulle singoli unità immobiliari per cui spetta il Bonus ristrutturazioni rientrano quelli riconducibili a misure specifiche per “prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi”. L’Agenzia delle Entrate ha stilato un elenco dettagliato, nel quale troviamo – appunto – le porte blindate; lo sgravio è concesso per quelle interne di nuova installazione e per quelle esterne che vengano installate ex novo o sostituiscano altre aventi sagoma o colori diversi.
La detrazione dall’Irpef è pari al 50 per cento delle spese sostenute, per un tetto massimo di 96.000 euro. Viene ripartita in dieci quote annuali di eguale importo. I beneficiari di questa misura possono anche optare per uno sconto sul corrispettivo dovuto, “fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso”, oppure per la cessione di un credito di imposta di pari ammontare. In quest’ultimo caso è inoltre possibile cedere il credito ad altri soggetti, per esempio la banca o un intermediatore finanziario.
Sono ideali per ville e case indipendenti, ma anche per appartamenti in condominio le porte blindate Titano di Bertolotto. Monolamiera, presentano la classe 4 antieffrazione e vengono proposte in tre diversi allestimenti: Titano, Titano CS, provvista anche di serratura di servizio, Titano CS PLUS, con serratura di servizio supplementare a triplice azione di chiusura. Internamente il pannello della blindata si può personalizzare con i vari modelli di porte interne a catalogo.
L’agevolazione per il risparmio energetico
Se la porta blindata è caratterizzata da un elevato grado di isolamento termico, e comporta quindi un miglioramento relativo all’efficienza energetica, è possibile richiedere il cosiddetto Ecobonus. L’importante è che il manufatto possieda la necessaria certificazione, anche perché il valore di trasmittanza termica deve risultare inferiore oppure uguale al valore di trasmittanza limite riportato nella tabella 2 del Decreto Ministeriale del 26 gennaio 2010.
L’immobile cui la porta è destinata, inoltre, dev’essere già esistente, cioè accatastato oppure con richiesta di accatastamento in corso. Altro requisito imprescindibile: occorre che la porta sostituisca un’altra (non può quindi trattarsi di una nuova installazione) e delimiti un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati. Per farla ancora più semplice: in casa dev’esserci un impianto di riscaldamento.
Anche in questo caso l’agevolazione consiste in una detrazione Irpef del 50 per cento divisa in dieci rate annuali e uguali, però il tetto massimo è di 60.000 euro. Ritroviamo, come alternative, il contributo e la cessione del credito d’imposta. Il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus non sono cumulabili.
In foto un altro modello firmato Gardesa, questa volta a un’anta. Appartiene alla colleizone di porte blindate Florence ed è caratterizzata dal pannello Grigio Galassia. Altri segni particolari: sistema di cerniere a scomparsa e stipite a filo muro.
Chi può usufruire delle agevolazioni
Possono usufruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di porte blindate tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, che siano residenti o meno nel territorio dello Stato. Andando più nel dettaglio, hanno la facoltà di chiedere il Bonus ristrutturazioni oppure l’Ecobonus:
- I proprietari e i nudi proprietari dell’immobile.
- I titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
- I locatari o comodatari.
- I soci di cooperative divise e indivise.
- Gli imprenditori individuali (per gli immobili che non siano beni strumentali o merce) e i soggetti che producono redditi in forma associata.
- Il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, a patto che sostenga le spese e sia l’intestatario sia delle fatture che dei bonifici.
Si aggiungono il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge, il componente dell’unione civile ai sensi della legge n. 76/2016 e il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi e neppure titolare di un contratto di comodato.
Tra le proposte Gardesa ecco la porta di sicurezza Futura con pannello PS4 Grigio Boreale. Certificata in classe antieffrazione 3, è una porta blindata dotata di serratura elettro-meccanica. Il massimo della praticità.
Le regole da seguire
Per poter fare richiesta di queste agevolazioni è necessario pagare la porta blindata tramite bonifico oppure con la carta di debito o credito. Si perde qualsiasi possibilità, di contro, utilizzando assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Via libera invece nel caso in cui si ricorra a un finanziamento a rate, purché la società che lo eroga poi versi corrispettivo con le suddette modalità.
Doveroso è inoltre conservare l’attestazione del pagamento (la ricevuta del bonifico oppure la ricevuta di avvenuta transazione) e le fatture; gli scontrini che riportano il codice fiscale dell’acquirente nonché le indicazioni della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, equivalgono alle fatture.
In foto due porte blindate Gardesa in classe 3 ad anta singola: entrambe appartengono alla collezione G300C, quella di destra è caratterizzata dal pannello Lugano e quella di sinistra dal pannello Madera. La sicurezza va di pari passo con un’estetica raffinata e originale.